D’Ercole risponde a Sibilia: prima di parlare dell’Alto Calore e di me si deve informare
Dopo il comunicato rilasciato dall’On Carlo Sibilia a segiuto della visita all’Alto Calore, Francesco D’Ercole, ex presidente dell’Ente chiamato in causa proprio dal parlametare pentastellato ha così risposto sulla sua pagin Facebook: “Il parlamentare Carlo Sibilia del M5S, all’esito della visita di cortesia al presidente dell’Alto Calore Servizi, non trova di meglio che lasciarsi andare a dichiarazioni false quanto diffamatorie nei miei confronti. L’on. Carlo Sibilia, prima di parlare, si deve informare:
1) Nel corso del mio mandato all’Alto Calore non ho effettuato NESSUNA assunzione, tranne le quattro disposte con sentenza del tribunale per un contenzioso nato prima del mio arrivo.
2) Lo sdoppiamento dell’Alto Calore in due società, realizzato nel 2003 dagli amici politici dell’attuale presidente, fu da me duramente denunciato in tutte le sedi, quando l’ on. Carlo Sibilia non era stato ancora rapito dal raptus della politica e si occupava, certamente con maggiore cognizione, di altre cose
3) nei circa tre anni di mia gestione, il recupero della morosità raggiunse livelli mai raggiunti prima e del tutto ignoti dopo, al punto che non mancarono accuse di cartelle pazze che, invece, pazze non erano affatto. Iniziammo anche la revisione dei contratti relativi ad attività imprenditoriali che risultavano sottoscritti come “fornitura domestica”. Il tutto senza disporre di megafoni mediatici di accompagnamento.
4) Ho ridotto i costi della telefonia da circa 600.000 euro annui a poco più di 100.000, eliminando centinaia di cellulari utilizzati impropriamente
5) ho ridotto i costi per la manutenzione degli impianti, facendo eseguire i lavori ai dipendenti che, prima, si limitavano a presenziare (!?) ai lavori che venivano eseguiti da ditte esterne;
6) Ho ridotto i dirigenti da 6 a 4. Ho attuato un programma di pensionamento incentivato per allegerire i costi del personale, sovrabbondante a causa delle oltre 160 assunzioni effettuate prima del mio avvento
7) L’ultimo bilancio della mia gestione, peraltro approvato dai miei successori, esponeva debiti per 84 milioni, circa 9 in più di quelli che avevo trovato al momento del mio insediamento, incremento contenuto ma inevitabile per lo squilibrio strutturale tra entrate ed uscite. I 130 milioni di debiti a cui si riferisce l’on. Carlo Sibilia, si rinvengono nel bilancio 2016, non certo di mia competenza.
4) De Mita, nel corso del triennio della mia gestione, non l’ho mai visto e mai sentito.
Mi fermo qui, solo perché è contro le mie abitudini trasformare i post in articoli. Ma le circostanze mi hanno imposto di derogare alle regole che mi sono dato, compresa quella di non intervenire sulle vicende di ACS.”