MERCATO SAN SEVERINO SIRINGHE SPORCHE AL BOSCHETTO
Siringhe sporche di sangue, non invero quelle utilizzate – spesso – dai tossicodipendenti, ma comunque pericolose – presso la macchia verde del “Boschetto” a Mercato S. Severino: la notizia è di questi giorni. Alcune foto, tratte da diversi profili Facebook, descrivono “visualmente” lo stato di degrado in cui versa – soprattutto nelle ore serali e notturne – il parco succitato. Fortemente propugnato – molti anni fa – dal compianto don Salvatore Guadagno, parroco della vicina chiesa di S. Giovanni in Parco. La zona è ricca di verde, di ombra, di frescura. È meta di sportivi, con il loro jogging e con tanta ginnastica; è un luogo frequentatissimo, particolarmente nei mesi estivi, da genitori e bambini. Che si recano alle vicine scuole elementari. Il pericolo, dunque, è sempre in agguato. È dietro l’angolo. Secondo alcuni, le siringhe “incriminate” – potenzialmente infette – potrebbero essersi sversate da sacchi di rifiuti speciali (ospedalieri o comunque chimici), forse trasportando sacchi di rifiuti da un centro di analisi cliniche sito in zona. Altri invece sono maggiormente “allarmisti”; ciò non toglie che occorre fare attenzione, per proteggere i piccoli e magari qualche distratto da punture che potrebbero arrecar danno. La salute, si sa, è un bene prezioso. L’allerta quindi prosegue; l’anno scorso furono ritrovate siringhe – stavolta davvero di assuntori di eroina o cocaina – in un altro luogo dove vi è una forte presenza di bambini: addirittura (gli aghi sono stati rinvenuti in pieno giorno) davanti al cinema comunale. Proprio di rimpetto a un accorsatissimo asilo. Nel 2016 la brutta “scoperta”, per caso, è stata attuata dai commercianti di via Trieste e via Roma. Che hanno immediatamente contattato chi di dovere (ovvero la polizia municipale e le forze dell’ordine). L’incolumità messa in repentaglio, allora. Cosa fare? Certamente rivolgersi a vigili e a responsabili pubblici. Però anche insegnare ai bimbi a fare attenzione, con mille raccomandazioni, a dove mettono i piedi. A non toccare, a causa della loro innata curiosità, oggetti per terra e/o sui muri. Il “Boschetto”, come detto animatissimo durante la bella stagione, in serata è lasciato un po’ alla mercé di sbandati e di gente senza scrupoli. Nato come orgoglio della cittadina, non viene tanto presidiato nelle ore notturne. A volte è luogo di incontro tra ragazzini sbandati, “fatti” di marjuana, a volte ci sono gang di bulli che schiamazzano. Non ci sono cancelli, mentre ve ne sono (tornelli), per esempio, alla villa comunale “Cacciatore” – sempre al capoluogo, come al “Boschetto”. Eppure anche i giardini pubblici sono nel degrado. I residenti invocano più sicurezza. E ciò, pur non esistendo a S. Severino la “grande” criminalità organizzata che invece “contamina” l’Agro Nocerino Sarnese. Esiste però la micro delinquenza, da debellare con tutte le forze.
ANNA MARIA NOIA