Universiade – Napoli 2019: per crescere e conoscere
L’Universiade, o Olimpiade Universitaria, è una manifestazione sportiva multidisciplinare, con cadenza biennale, seconda solo alle Olimpiadi, a cui partecipano atleti universitari provenienti da ogni
parte del mondo. Da qui anche il nome, frutto della combinazione tra le parole “università” ed “olimpiade”, che rinchiude in esso uno dei concetti base di ogni forma di sport: l’universalità. Le Universiade estive sono caratterizzate da 15 sport, resi obbligatori dalla FISU (Federazione Internazionale
Sport Universitario), tra cui atletica leggera, calcio, nuoto, pallavolo, tennis, tiro a segno, tiro con
l’arco e scherma.
La prima edizione di tale manifestazione si tenne nella città di Torino nel 1959 e fu voluta dallo
sportivo Primo Nebiolo. Visto il gran successo della stessa, ha poi abbracciato un po’ tutto il mondo,
passando dal Brasile al Giappone, dagli Usa alla Russia. La nostra Nazione detiene il record di edizioni
ospitate, ben 11, l’ultima nel 1997 in Sicilia, e quest’anno, per la 30esima edizione ha visto protagonista la nostra splendida Campania, nel periodo dal 3 al 14 luglio, mostrando non solo le bellezze del
nostro capoluogo, anche di tutte le sue province.
Protagonista è stato anche il nostro piccolo territorio, ed in particolare il campus universitario di
Baronissi, che ha visto gli allenamenti e le gare degli atleti di scherma. Ma non solo atleti, bensì
anche volontari e tirocinanti universitari che sono entrati a far parte di una perfetta “macchina organizzativa” che dal momento dell’accettazione degli atleti e delle loro squadre, al momento della
gara, passando per l’attività fondamentale del controllo armi, si sono impegnati duramente affinché
tutto andasse per il verso giusto. Location che in più di un’occasione ha visto la vittoria dei nostri
connazionali che con impegno e dure prove hanno sconfitto i loro degni avversari, portando a casa
ben 13 medaglie, di cui 5 d’oro, 3 d’argento e 5 di bronzo, collocandosi cosi al sesto posto nel medagliere con 44 riconoscimenti.
“Ci siamo sentiti parte di qualcosa di grande, che ci ha permesso di crescere non solo dal punto di
vista curriculare, ma anche umano/lavorativo, dove il lavoro di tutti era fondamentale per raggiungere il risultato ottimale.” Ed ancora “si sono aperte per noi nuove prospettive, mi sono appassionato a questo sport, a tal punto che credo che seguirò un corso per diventare tecnico effettivo per
il controllo di sciabole e fioretti”. Dichiarazioni simili che ne sono state tante, tutte esordite con
grande gioia dai protagonisti “nascosti” di questa esperienza.
A tal proposito, occorre ringraziare chi ha voluto e si è impegnato affinché tutto ciò potesse avvenire
nel nostro bellissimo territorio, con l’augurio che non venga ricordato solo come pizza e spaghetti
ma anche come ragazzi, e persone con tanta voglia di crescere.
Raffaella Bergamo