L’incontro di Boxe per il titolo dei pesi massimi regionale tra Francesco Coppola e Carlo Siano finisce sul ring e prosegue in tribunale
Cosa succede nel mondo della boxe in Campania? Un recente, apparentemente secondario, incontro di boxe tenutosi il 29 novembre scorso a Pagani (SA) valevole per il titolo dei pesi massimi del campionato regionale elite Campania 2020, ha portato alla ribalta delle cronache una vicenda che ha avuto una eco anche a livello nazionale per i risvolti mediatici e sportivi, ma anche legali che esso ha comportato. Nell’incontro si affrontavano gli atleti Francesco Coppola della Palestra Thunder Boxe e Carlo Siano della Pugilistica Cardamone, guidata dal noto pugile Agostino Cardamone, detto “il martello di Montoro”, già campione italiano, europeo e mondiale dei pesi medi. Ma chi è Carlo Siano, è il classico atleta venuto dal nulla, dalla sofferenza e dal duro lavoro. Boscaiolo, attaccato al padre e alla famiglia viene avviato alle arti marziali diventando in breve tempo campione italiano di Kickboxing ma mostra da subito una personalità poliedrica. Passa alla boxe e grazie alla tecnica del suo maestro acquisisce una discreta preparazione da boxer conquistando vari titoli provinciali e regionali. Ma veniamo alla manifestazione pugilistica accennata all’inizio dove il Carlo Siano, apparentemente sconfitto, cerca il riscatto portando la questione all’attenzione degli organi di giustizia sportiva e del comitato degli arbitri/giudici campani. Non è risentimento personale, non è ricorrere a mezzi subdoli per ribaltare un esito sportivo, l’atleta ha fiutato assieme al suo team aria di un ambiente compromesso, troppo campanilistico, intriso di conflitti di interessi e mancanza palese del rispetto dei regolamenti sportivi. Il mondo della boxe campano atti ufficiali alla mano, voci di corridoio e pareri che serpeggiano da tempo nell’aria, appare sempre più compromesso da comportamenti poco chiari, veti incrociati e interessi che nulla hanno a che fare con lo sport. L’atleta solofrano ha depositato un esposto/denuncia per il tramite del Prof. Avv. Giliberti Michele Antonio che porta all’attenzione degli organi preposti una serie di rilievi e comportamenti posti in essere in quella manifestazione che sono destinati a fare rumore e a squarciare, se possibile, un velo nelle nebbie della boxe in Campana.