Solofra. Addio al “Landolfi”, finalmente ci sono riusciti, dell’era Vignola si ricorderanno solo disfatte
L’ospedale Landolfi verso la dismissione completa. La Regione sopprime il pronto soccorso e ridimensiona fortemente il nosocomio. Tutte le promesse fatte dal governatore Vincenzo De Luca e dal consigliere regionale Enzo Alaia presidente della commissione Sanità, nei mesi scorsi sono svanite come neve al sole. I fatti sono fatti! Sul Burc del 24 maggio è stata pubblicata la delibera della giunta regionale n. 201 del 19 maggio che, come spiegato dal consigliere regionale Vincenzo Ciampi che ha reso noto il tutto, “mette una pietra tombale sul pronto soccorso dell’ospedale di Solofra e in realtà sullo stesso presidio ospedaliero”. Nella stessa si legge testualmente l’ “Istituzione di Punto di Primo Intervento presso il P.O. Landolfi di Solofra secondo quanto previsto dal D.M. 70/2015, anche in considerazione della breve distanza (km 15,7) che separa i due presidi – dell’Azienda”. Un concetto questo sempre più pericoloso che se applicato ad ogni reparto del Landofi porterà alla sua chiusura. Spiega ancora il consigliere di M5s che “ciò significa che al posto del Pronto Soccorso vi sarà una struttura che provvederà alla mera stabilizzazione del paziente. Un vero pronto soccorso ha alle spalle la diagnostica di urgenza e l’interventistica d’urgenza con laboratorio di Radiologia e di Analisi, Ortopedia, Medicina, Cardiologia, Chirurgia con posti letti per intervenire sull’urgenza. Così si potrà solo intervenire per definire il trasferimento al reparto di competenza. In questo modo Solofra esaurisce la sua funzione di ospedale”. Uno scenario che avevamo già prospettato da queste colonne in tempi non sospetti! E ci riferiamo a quando la politica politicante aveva fatto di tutto per bloccare la raccolta fondi e la realizzazione dei posti di rianimazione. Quelli che ora si stanno fasciano la testa, e convocano tutti a corte, sono gli stessi che si sono adoperati affinché fallisse l’idea di cittadini ed imprenditori di Solofra e Montoro di realizzare con fondi donati quello che la Regione Campania, e chi per essa, non era mai riuscita a realizzare nel Landolfi. Far restituire il danaro e rinunciare al progetto è stato un gravissimo ed irrimediabile errore perché con quel reparto pronto ci avrebbero pensato su due volte prima di segnare lo sfascio definitivo dell’ospedale. A capo della disfatta il sindaco di Solofra Michele Vignola che in tutti i modi ha osteggiato la realizzazione, dapprima spaccando gli imprenditori creando un’altra raccolta fondi per poi mettersi di traverso con il dirigente del Moscati Pizzuto, impedendo di fatto la realizzazione della rianimazione. E non lo diciamo, questo a caso, visto che come comunicato dal consigliere Ciampi, “” nella stessa delibera si parla di soppressione di Odontoiatria e Stomatologia e riduzione di circa trenta posti letto a Ostetricia e Ginecologia e Pediatria. Non si evince, a fronte della soppressione del pronto soccorso a Solofra, alcun aumento di posti letto per il Pronto soccorso di Avellino”. Al danno la beffa! Come sempre con questa politica politicante a pagare sono le aree interne della Campania. “”In queste condizioni immaginiamo – conclude Ciampi – che il pronto soccorso del Moscati di via Amoretta, già in gravi difficoltà, non riuscirà ad assorbire gli ulteriori 80mila residenti della Valle dell’Irno e un territorio di oltre 200mila abitanti. Le difficoltà già segnalate a reperire figure per implementare le necessità del Pronto soccorso e la mancanza di un eliporto contribuiscono ad aggravare la situazione. Sono pronto alle barricate per difendere il diritto alla salute dei cittadini irpini. La Giunta regionale chiarisca da subito queste scelte calate dall’alto e senza confronto con le amministrazioni locali. I sindaci distolgano l’attenzione dalle beghe partitiche e facciano sentire la loro voce. Il diritto alla salute non ha colore politico”. Quest’ultimo invito mai è stato così veritiero! Ma riuscirà la politica politicante di questa provincia, e quindi non solo di Solofra, Montoro e Serino, a far valere per una volta, e dicasi una volta, il peso che questo comprensorio, questa provincia, merita?
G.G – P.M