Mercato S. Severino. Mensa scolastica a rischio
Non sembrano affatto placarsi, in quel di Mercato S. Severino, le polemiche relative alla mensa scolastica – che dovrebbe ripartire tra dicembre e gennaio (pare non prima dello stesso gennaio). Nei giorni scorsi si è tenuto un incontro tra genitori e dirigenti scolastici; secondo quanto emerso nel faccia a faccia, molte famiglie hanno deciso di optare per il pranzo a sacco dei loro rampolli. Ciò a fronte dei costi – non esorbitanti, ma comunque levitati – del servizio di refezione 2016/2017. Si è giunti alla decisione che si cucineranno (proprio le famiglie) dei pasti completi nei giorni dispari, mentre il martedì e il giovedì i bimbi mangeranno un panino o qualcosa di meno nutriente rispetto al pasto completo.
“La nostra decisione è una sconfitta per la comunità – dichiarano i genitori – ed è una mortificazione per i bambini costretti a portarsi il pranzo da casa”.
Insomma i piccoli studenti pagherebbero colpe non loro…
La questione si trascina ormai dall’inizio dell’anno scolastico; su di essa hanno parlato alcuni politici dell’hinterland. Soprattutto gli esponenti della ex opposizione: Fabio Iannone è tra questi, assieme al “collega” di partito (Pd) Gerardo Figliamondi. Anche il leader di “Idea Comune” Carlo Guadagno è sensibile alla situazione e si sta interessando al problema. Le famiglie hanno costituito anche un comitato spontaneo.
Sono combattivi, i genitori. Rivendicano i propri diritti…
Richiedono altresì l’attenersi, da parte dei responsabili (impiegati e dipendenti comunali e/o autorità scolastiche e/o commissari…), alle diverse fasce Isee (indicatore situazione economica equivalente) – espressione del reddito di ogni nucleo familiare. Come gli anni scorsi. Ma la delibera numero 3 del 26 ottobre scorso parla chiaro: “E’ previsto un incremento di entrata sugli anni successivi al 2016 pari a una copertura costi fino all’80%”.
Ciò significa, in poche parole – in soldoni – che i costi per la refezione saliranno ulteriormente rispetto a quando S. Severino non era ancora commissariata e vigevano convenzioni con ditte e aziende nel ramo.
Dieci le ditte che hanno partecipato alla gara; tra queste, due di Napoli e Castellammare. Ma si vocifera che il bando sarebbe “errato”, in quanto aprirebbe anche ad aziende del Nord. Sono dicerie, come quella che al plesso di via Pizzone vuole in “esubero” una delle due maestre che si alternavano per assistere i bambini a pranzo. Il costo mensa è comunque salito da 1,50 a 4,50 euro pro capite.
Venerdì 25 novembre si sarebbe dovuta stilare la graduatoria definitiva per aggiudicare l’appalto.
ANNA MARIA NOIA