“Dimmi qualcosa, devo ricattare il maresciallo Friscuolo”
“Dimmi qualche cosa che lo devo ricattare”. Nuovi, inquietanti particolari vengono fuori dalle intercettazioni legate all’inchiesta della Procura di Avellino sull’inquinamento delle acque a Solofra. A pubblicarle Il Quotidiano del Sud, Il soggetto da ricattare è ovviamente il comandante della stazione dei carabinieri Giuseppe Friscuolo. E’ il 13 maggio del 2014, a Solofra si è in piena emergenza da tetracloroetilene. Chiusi due pozzi idrici e si stanno incominciando a chiudere anche i pozzi idrici di alcune concerie. Nelle intercettazioni legate al procedimento che vede coinvolti l’ex presidente ed un dirigente della Irno Service vengono fuori altri particolari delle frizioni tra l’amministrazione comunale di Solofra ed il comandante della stazione cittadina dell’Arma. Si tratta di intercettazioni ambientali. In macchina c’è un amministratore, il sindaco Vignola ed un dirigente del Partito Democratico. L’amministratore parla di un suo incontro tra un ex maresciallo (originario di Atripalda) che asserirebbe di conoscere il comandante, di essere amico di famiglia. Al maresciallo l’amministratore chiede: “Ma un punto debole mi devi dire che io lo devo ricattare….ma le femmine gli piacciono ?” Insomma un tentativo di dossieraggio. L’ex maresciallo non fornisce però alcun elemento. Qualche mese fa a scatenare un putiferio erano state le intercettazioni tra il sindaco Michele Vignola e l’ex senatore De Luca. Secondo la Procura Vignola avrebbe tentato di far rimuovere il comandante Friscuolo. Il primo cittadino, dal canto suo, ha sempre sostenuto di non aver mai chiesto l’allontanamento del luogotenente Giuseppe Friscuolo.