Goletta Verde: Promossi i laghi campani: su 14 punti monitorati solo uno fuorilegge
Persistono i malati cronici: Foce fiume Savone (Mondragone, CE), la foce del Fiume Sarno (Torre Annunziata/Castellammare di Stabia, NA) e quella Torrente Asa (Pontecagnano Faiano, SA) risultano inquinati e fortemente inquinati da oltre 10 anni
Promossi i laghi campani: su 14 punti monitorati solo uno fuorilegge
Su 29 campioni prelevati lungo le coste marine dai volontari di Goletta verde, 5 punti sono stati giudicati inquinati mentre ben 12 punti sono risultati fortemente inquinati: complessivamente oltre i limiti di legge quindi il 59% del totale. E ci sono anche malati cronici, con situazioni che nonostante esposti dell’associazione e controlli delle forze dell’ordine risultano oltre i limiti di legge da 10 anni: la Foce fiume Savone (Mondragone, CE), la foce del Fiume Sarno (Torre Annunziata/Castellammare di Stabia, NA) e quella Torrente Asa (Pontecagnano Faiano, SA). Ecco la fotografia per la Campania scattata dal resoconto finale del viaggio di Goletta Verde di Legambiente una fotografia a tinte fosche delle coste campane minacciate da canali, foci di fiumi e torrenti che continuano a riversare in mare scarichi non adeguatamente depurati.
Ancora oggi il 40% dei reflui fognari delle nostre città non è adeguatamente depurato (elaborazione Legambiente su dati Commissione Ue), un problema che non riguarda solo il sud Italia ma anche il Nord della Penisola. Ad oggi sono 939 agglomerati non in regola, che generano un carico complessivo di quasi 30 milioni di abitanti equivalenti su un totale di 77 milioni. Se si guarda però anche al carico generato da questi agglomerati, espresso nel numero di abitanti equivalenti, emergono le criticità in regioni che non si trovano solo nel Mezzogiorno. L’80% del carico complessivo degli agglomerati in stato di infrazione proviene dalla Sicilia in primis (il 23%) ma anche da Lombardia (il 19%), Campania (il 17%).
Gli scarichi non depurati sono i peggiori nemici del turismo. La Campania- denuncia Legambiente– risulta la peggiore a livello nazionale per numero d’ infrazioni contestate dalle forze dell’ordine riguardanti depuratori inesistenti o mal funzionanti, scarichi fognari abusivi, sversamenti illegali di liquami e rifiuti: Nel dettaglio in aumento rispetto lo scorso anno (+6%) le infrazioni legate al mare inquinato in particolare scarichi inquinanti e mala depurazione con 2.053 reati (29,7% del totale nazionale) 1.949 persone denunciate o arrestate ben 1419 e 895 sequestri.
Buona la situazione per quanto riguarda i laghi campani. Sono stati quattordici i punti monitorati quest’anno dalla Goletta nelle acque dei Laghi Patria, d’Averno, Fusaro e Matese e sottoposti ad analisi microbiologiche. Più specificamente due sono stati i punti monitorati nel lago Patria, cinque in quello d’Averno, tre nel Fusaro e quattro nel Matese. Di questi, solo uno, nel Lago Patria, è risultato fuori dai limiti di legge e più precisamente giudicato come “fortemente inquinato”.
“Da 35 anni Goletta Verde fornisce un’istantanea puntuale per mettere in evidenza le criticità e la poca attenzione posta sulla tematica della mancata depurazione dei reflui. Il trattamento delle acque reflue è un passaggio fondamentale per assicurare la salute e la protezione dell’ambiente, ed è uno degli strumenti attraverso il quale attuare una gestione razionale e sostenibile delle risorse idriche – dichiara Mariateresa Imparato, presidente Legmbiente Campania– Quarantaquattro comuni sono privi del servizio pubblico di depurazione, stiamo parlando di oltre 450mila persone secondo dati dell’ISTAT. Questa situazione non è più accettabile, le amministrazioni devono intervenire per tutelare la salute della cittadinanza. Non dimentichiamo- conclude Imparato- che due delle quattro procedure di infrazione europee si sono tramutate in condanne e che ora stiamo pagando multe salatissime per il mancato adeguamento alla direttiva europea sui reflui, risorse che si potrebbero usare per l’efficentamento dei sistemi depurativi e per mettere in campo azioni risolutive per la drammatica situazione degli scarichi abusivi”.