Sequestrata autocarrozzeria abusiva, multa da 50.000 euro
SAN CIPRIANO PICENTINO – I militari della Stazione Carabinieri Forestale di San Cipriano Picentino ed i militari della locale Stazione Carabinieri, nell’ambito di controllo congiunto del territorio hanno ispezionato un’autocarrozzeria nel comune di San Cipriano (SA).
Avviate le verifiche del caso, i militari hanno ispezionato i locali officina, la cabina di verniciatura, i locali ufficio e verificato le posizioni degli operai al lavoro sulle autovetture. Dagli accertamenti esperiti è emerso che il datore di lavoro non era in grado di documentare la loro regolare occupazione, né gli stessi hanno potuto esibire alcuna documentazione attestante la propria regolare presenza al lavoro e, pertanto, i militari hanno proceduto a segnalare l’irregolarità all’Ispettorato Territoriale del Lavoro per i provvedimenti di competenza; uno dei lavoratori irregolari è risultato tra l’altro percettore del reddito di cittadinanza.
Alla richiesta dei militari di esibizione dei titoli autorizzativi necessari per esercitare l’attività di autocarrozzeria in corso di svolgimento, il titolare della medesima non è stato in grado di mostrare alcuna documentazione comprovante il legittimo esercizio dell’attività. Dai consequenziali accertamenti condotti con celerità dai militari è altresì emerso che: l’attività risulta cessata da diversi anni, mai registrata alla Camera di Commercio, mai iscritta all’INPS e che, infine, presso gli uffici comunali non risulta rilasciata autorizzazione per lo svolgimento della stessa.
Alla luce di quanto accertato, i militari hanno provveduto a porre sotto sequestro l’intera area adibita ad officina di 250 mq circa, i macchinari da lavoro ed i rifiuti speciali anche pericolosi rinvenuti al suo interno, le aree esterne di pertinenza, utilizzate per sostare i veicoli in attesa di riparazione e 23 autoveicoli taluni dei quali in riparazione ed altri in attesa di essere lavorati.
Deferiti alla AG i soggetti responsabili dei reati di illecita gestione dei rifiuti, emissioni in atmosfera non autorizzate e scarico di reflui industriali non autorizzati oltre che per i reati contro l’igiene e la sicurezza negli ambienti di lavoro.
Contestate inoltre, a vario titolo, sanzioni amministrative per un totale di 50.000 euro ai titolari di fatto dell’opificio per aver esercitato la professione in assenza di iscrizione al registro degli autoriparatori ed ai clienti per essersi avvalsi, in qualità di proprietari, di esercizio abusivo non iscritto all’albo.