Villa dei fiori: lavoratori, sindacati, cittadini reagiscono al boicottaggio del comune
I posti di lavoro e servizi per il territorio a rischio. Da martedì fiaccolate per la città. Nessuno del comune interviene all’incontro.
Sala di via P. De Concilis. L’incontro pubblico è stato convocato dai lavoratori di Villa dei Fiori e dai sindacati provinciali CISL e UIL. Il titolo già spiega tutto “Tanti posti di lavoro e migliori servizi sanitari? NO perché manca una delibera del Comune di Nocera Inferiore”. Al tavolo di presidenza ci sono i segretari provinciali dei sindacati, Pietro Antonacchio e Antonio Malangone, il presidente dell’ordine degli avvocati di Salerno, Silverio Sica, il Direttore Sanitario di Villa dei Fiori ed ex sindaco di Battipaglia, Ferdinando Zara, il responsabile nazionale Sicurezza e Lavoro di Italia Viva, Roberto Napoli. Ma la vera star è il sindaco di Nocera, Torquato. Non di persona però. Per rappresentarlo, a lui come all’assessore competente e al presidente del Consiglio comunale, i lavoratori hanno messo una sagoma di cartone. Perché del Comune non è venuto nessuno, neanche un consigliere. A un certo punto prende la parola un lavoratore. “Non dobbiamo mollare un centimetro – dice – rispetto a questa assurdità. Né noi né la città. E loro devono sentire la nostra fermezza. Dalla prossima settimana tutti i martedì alle 17 faremo una fiaccolata da via de Concilis fino al municipio. Tutte le settimane. Perché noi lottiamo per il nostro lavoro, per dare alla città qualcosa di importante, per il futuro dei nostri figli. Loro invece non hanno nessuna ragione. Per questo siamo più forti e vinceremo”. Parole che nella sala piena, oltre duecento persone e un via vai continuo, scatenano l’entusiasmo. Sarà così: da martedì prossimo ogni settimana ci sarà una fiaccolata per porre fine ad una storia che il segretario provinciale della CISL FP definisce “incredibile”. La storia l’hanno raccontata con manifesti affissi in tutta la città gli stessi lavoratori di Villa dei Fiori: la struttura, su richiesta della Regione, ben sette anni fa ha presentato un progetto di ampliamento. Tutti hanno riconosciuto il valore e la pubblica utilità del progetto: la ASL, la Conferenza dei servizi e perfino la giunta comunale. La ASL addirittura per quattro volte ha espresso il suo parere positivo. Tutte le carte, insomma, sono a posto, ma il Consiglio comunale non approva, anzi neanche discute, una delibera che riconosca questa pubblica utilità per permettere alla Regione di autorizzare il progetto. E così tutto è bloccato, con il rischio che decine di lavoratori si trovino licenziati, che la città si veda negato un miglioramento dei servizi sanitari e si perda un investimento tutto privato, senza neanche un euro di denaro pubblico. A nulla è valsa neppure l’istanza presentata a giugno da 1.559 cittadini per cui, ai sensi del regolamento comunale, la delibera sarebbe dovuta andare in Consiglio Comunale entro 60 giorni. Sono passati sei mesi, invano. Il paradosso è stato reso ancora più evidente dalla presentazione del progetto fatta dall’architetto Pagano. Una struttura avveniristica, stanze panoramiche, tecnologie avanzate, architetture d’avanguardia. Tutto bloccato. “C’è una tenaglia – ha detto Antonacchio – con cui il Comune vuole ostacolare ciò che tutte le altre istituzioni vorrebbero realizzare, è incomprensibile”. “Per quanto sia amaro dirlo – gli ha fatto eco l’avvocato Sica – la vicenda spinge a riflettere anche su possibili risvolti penali, ed è inspiegabile che si debba arrivare a questo”. Ma chi poteva spiegarlo, a partire dal sindaco, non c’era. Il giornalista Ferrigno, moderatore dell’incontro, ha chiesto a Zara “Ce lo dica come ex sindaco, lei si è mai fatto rappresentare da un cartonato?”. “Certo che no – ha risposto l’ex sindaco di Battipaglia – tanto meno quando in ballo ci sono posti di lavoro e migliori servizi per la comunità. No, in casi come questi non si può essere assenti”. Già, gli assenti. I lavoratori li hanno chiamati uno per uno “facciamo l’appello” hanno detto. Ad ogni carica – sindaco, assessore e così via – tuonava la stessa parola: assente! L’esponente di Italia Viva, Napoli, ha fatto proposte concrete che sono state condivise da tutti: denunciare la vicenda all’Associazione dei Comuni, scrivere al Ministro dell’Interno perché è stato violato lo statuto comunale con manovre elusive e chiedere una commissione ispettiva, denunciare per il comportamento adottato il segretario comunale all’associazione dei Segretari comunali. Resta il fatto che nessuno ha saputo spiegare il perché di questa situazione “il loro motivo – ha detto una lavoratrice – per trascinare tutto per anni, per inventare sempre scuse, qual è? Non sarà mica la vecchia mentalità che se non ho un tornaconto non faccio nulla? No, non può essere questo, perché sicuramente lor signori sono brave persone” “Però – ha aggiunto – se ci fosse qui Andreotti direbbe che a pensare male si fa peccato ma ci si indovina … E questo mi fa rabbia, tanta. Ma non voglio rassegnarmi. Ora inizia la battaglia, e non molleremo”. Partiranno le lettere all’ANCI, al Ministro, a mezzo mondo. E tutti i martedì si accenderanno le fiaccole per le strade di Nocera Inferiore. Fino a sotto il Municipio. Sperando, dicono i lavoratori, che nelle stanze non ci siano solo delle sagome di cartone.