Sequestrato opificio industriale per la produzione e imbottigliamento di vini
Nella mattinata odierna, a seguito di attività investigativa coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Benevento, militari della sezione di polizia giudiziaria dei Carabinieri in servizio presso la Procura hanno dato esecuzione alla misura cautelare reale del sequestro preventivo, emesso dal GIP presso il Tribunale di Benevento su richiesta della locale Procura, di un immobile, sito a Mirabella Eclano e adibito a opificio industriale per la produzione e imbottigliamento di vini, ritenendo sussistente -nei confronti di due persone, rispettivamente proprietario e committente dei lavori- il fumus commissi delicti del reato di costruzione abusiva in assenza di titolo edilizio autorizzativo.
In particolare allo stato -premettendo che trattasi di sequestro preventivo disposto in sede di indagini preliminari e avverso cui sono ammessi mezzi di impugnazione, e premettendo inoltre che trattasi di persone sottoposte alle indagini e quindi presunte innocenti fino a sentenza definitiva- le attività di indagine, consistite in accertamenti tecnici mediante consulenza tecnica e acquisizione documentale, hanno consentito di sostenere -anche tramite comparazione tra lo stato attuale dei luoghi ed i rilievi fotografici effettuati nell’ambito di un precedente procedimento civile, nonché comparazione con le immagini satellitari estrapolate dal sistema applicativo Google Earth- che gli indagati hanno eseguito, in virtù di permesso di costruire scaduto sin dal 2011, interventi edilizi consistiti nella realizzazione -al piano terra- di locali adibiti a cucina, deposito e sala ricevimenti, nonché di una scala interna e di un ascensore che conducono al piano sottotetto, il quale -a sua volta- veniva interessato da interventi consistiti nella costruzione di 5 camere ognuna avente un bagno al proprio interno, costruzione del solaio di copertura, realizzazione di un vano per l’impianto di climatizzazione e della pavimentazione esterna del terrazzo, così modificando altresì la destinazione d’uso agricola del fabbricato e trasformandola anche in una struttura residenziale di tipo ricettivo.
Si è ritenuto che i predetti interventi, seppur risultati ultimati alla data odierna, potrebbero comportare -data la loro entità- ulteriori conseguenze negative sul territorio e, quindi, un aggravio del carico urbanistico.