Attivisti 5 stelle: “Meno indennità e più sostegno al reddito”
“Gli amministratori montoresi rinuncino al gettone di presenza e rivedano le loro indennità”. E’ la richiesta protocollata dal gruppo di cittadini “attivisti 5 stelle” di Montoro. L’obiettivo: istituire, con le somme risparmiate, un fondo comunale di solidarietà per l’attivazione di misure di sostegno al reddito.
“L’Amministrazione Bianchino, si legge nella nota, ha fissato le indennità di funzione nella misura massima consentita dalla legge. In un momento di forte disagio economico e sociale crediamo siano necessarie scelte diverse orientate alla coesione sociale. Abbiamo dunque chiesto al Sindaco Bianchino e alla sua Giunta di ridurre le indennità del 30% e, ai Consiglieri comunali, di rinunciare al gettone di presenza. In tal modo, si risparmieranno 42.000 euro ogni anno da destinare al fondo comunale di solidarietà per attivare politiche sociali come i “buoni spesa” per le famiglie in difficoltà utilizzabili per l’acquisto di beni di prima necessità nei negozi di Montoro. Le indennità di funzione possono essere ridotte rispetto al limite massimo, nessuna norma impedisce alla Giunta, o a singoli membri di essa, di rinunciare, parzialmente o totalmente, a tali indennità.
Inoltre, in considerazione del perdurare della crisi economica e occupazionale, abbiamo proposto l’istituzione del “nucleo dei lavoratori occasionali” per offrire la possibilità a disoccupati e studenti di Montoro, che si renderanno disponibili, di svolgere, presso il Comune, lavoro occasionale di tipo accessorio, retribuito mediante buoni lavoro (voucher). Grazie al taglio delle indennità, si potrebbero garantire fino a 4.200 ore di lavoro ogni anno!
Oltre a sostenere soggetti che versano in situazioni di grave disagio economico e sociale, si permetterebbe al Comune di impiegare temporaneamente sul territorio montorese le risorse lavoro altrimenti inattive, in lavori accessori di pubblica utilità attivabili con procedure semplificate di affidamento nel rispetto dei vincoli previsti dalla normativa vigente in materia.
Altre proposte a favore delle fasce deboli sono state già indirizzate all’amministrazione Bianchino, come il “baratto amministrativo” e la “selezione degli scrutatori tra i disoccupati”: non resta che confidare nel senso di responsabilità dei nostri amministratori”.