Sversa nel Solofrana, conceria sequestrata
SVERSAMENTO NEL SOLOFRANA DI ACQUE REFLUE INDUSTRIALI: OPIFICIO SEQUESTRATO DAI CARABINIERI.
Solo domenica 22 febbraio scorso i cittadini solofrani, ormai esausti per la cronica mancanza d’acqua nelle loro case, scendevono in piazza per gridare il loro disagio e per consegnare una petizione al comando carabinieri di Solofra da consegnare al Prefetto. Nella settimana appena passata due gli industriali denunciati e una conceria sequestrata per aver sversato nel Solofrana acqua di concia altamente nociva per le falde acquifere. Se Solofra e Montoro, pur essendo ricche di acqua, sono in emergenza idrica lo devono proprio a questi criminali che con i loro scarichi industriali nocivi, hanno deturpato le nostre falde acquifere facendo chiudere diversi pozzi.
Ma se da un lato ci sono i criminali i carabinieri di certo non restano a guardare, infatti sabato 28 gennaio un altro imprenditore solofrano è stato denunciato alla competente Autorità Giudiziaria perché ritenuto responsabile di un illecito smaltimento di acque reflue industriali, provenienti dal ciclo di lavorazione della propria conceria, nel torrente Solofrana.
L’operazione è stata condotta nell’ambito di un controllo ad ampio spettro disposto dal Comando Provinciale Carabinieri di Avellino, finalizzato alla tutela della salute del cittadino e della legalità nella sempre delicata materia ambientale.
Nella cittadina conciaria i Carabinieri, da un preliminare sopralluogo individuavano uno scarico che sversava un liquido schiumoso nel citato torrente.
Le successive indagini, corroborate dal continuo monitoraggio di tale deplorevole azione destinata inevitabilmente a compromettere l’ambiente e, di conseguenza, il benessere delle persone, permettevano agli operanti di stabilire la provenienza di tale scarico originato da una conceria ubicata poco distante. Nello specifico i militari della locale Stazione agli ordini del luogotenente Giuseppe Friscuolo, accertavano che l’opificio smaltiva illecitamente le acque reflue industriali direttamente nella fognatura delle acque bianche che confluisce nel Solofrana.
Per il titolare dell’impianto scattava dunque la denuncia in stato di libertà alla Procura della Repubblica di Avellino, diretta dal Procuratore Dott. Rosario Cantelmo.
Nel corso dell’attività venivano altresì rilevate ulteriori responsabilità in danno dell’imprenditore, costatando diverse violazioni della normativa in materia di inquinamento e sicurezza sui luoghi di lavoro.
In particolare veniva accertato che non era stato elaborato il previsto D.V.R. (Documento di Valutazione del Rischio), veniva svolta l’attività con macchinari privi della prescritta autorizzazione per l’emissione nell’atmosfera dei fumi prodotti alcuni locali non presentavano l’adeguata pavimentazione per la sicurezza degli operai. Alla luce delle irregolarità riscontrate, i Carabinieri della Stazione di Solofra, procedevano quindi anche al sequestro preventivo dell’intero impianto conciario, senza facoltà d’uso.
Gianni Gaeta