Solofra. Agata Tarantino affida ai social una lettera per Matteo Renzi: non sei tu a dimetterti, siamo già dimessi noi
In una lunga lettera la consigliera di opposizione del comune di Solofra Agata Tarantino affida ai social una missiva al segretario nazionale del PD Matteo Renzi.
Caro Matteo Renzi, voglio dirti una cosa anch’io da ultima ruota del carro .
Sono un consigliere di minoranza di uno sperduto paese del sud, dell’Irpinia di quel sud che inequivocabilmente si è colorato tutto di giallo alle ultime elezioni.
Quel risultato noi ce lo aspettavamo da tempo, lo sapevamo noi popolo di una sinistra che ti ha visto declinare giorno dopo giorno dalla trincea, ululando alla luna inascoltati come Cassandre.
Sai Matteo puoi anche non dimetterti ora se vuoi, ci siamo già dimessi Noi.
Non basta giustificare tutto dicendo che è l’effetto del vento che spira in tutto il mondo, non basta guardare sempre a Trump, se la destra mantiene e aumenta il suo consenso chiediti il resto dov’è andato?
Ci siamo dimessi quando ti abbiamo visto insieme a Verdini, ai poteri forti, dalla parte banche, delle multinazionali dell’acqua e dell’energia, ti abbiamo lasciato quando abbiamo visto i tuoi interventi sul lavoro, i giovani che pretendevi contenti con 450 euro al mese, gli imprenditori che bussavano per il credito a cui nessuno ha aperto, gli squali che compravano all’asta i sacrifici di generazioni.
Avessi rallentato quel treno o preso un regionale avresti visto il tuo paese, soprattutto al sud, ridotto all’osso, una viabilità da ottocento, i campi incolti perché i contadini non rientrano dalle spese nell’elemosina del prezzo della grande distribuzione, le università piene e le fabbriche vuote.
Avessi ascoltato ti avrebbero raccontato della difficoltà della maggioranza delle famiglie che qui ogni mese devono scegliere se essere in regola col fisco o curarsi, della impossibilità di accedere ad un sostegno sociale per i poveri, perché è povero anche chi lavora e ha qualche buono alla posta per far fronte ai problemi della flessibilità del mercato del lavoro, è povero anche chi ha qualche risparmio per curare un male o provvedere ad una vecchiaia senza garanzie e quel vostro ISEE che fa la radiografia agli italiani, non vi insegna nulla. Non basta promettere un Rei a cui può accedere solo l’evasione totale o ahimè l’extracomunitario.
L’extracomunitario che è stato il refrain di questa campagna elettorale e che nessuno potrà fermare finchè non cambierà questo mondo, sul quale hai ragione quando dici che la soluzione non è respingere o bucare il gommone, però basta portarli a riva e poi lasciarli a pascolare, affidandoli ad affittacamere che lucrano sulle miserie. Quelle persone o si accolgono da cristiani in un numero che ci possiamo consentire o si sa che per fare un regalo alla mitteleuropa poi lo si fa anche ad uno come Salvini.
Ti abbiamo quasi ammirato all’indomani di quel referendum voluto a tutti i costi e contro tutti, anche se avevi torto, ti abbiamo salutato con simpatia quando hai detto che andavi via, come scordare te con le lacrime agli occhi e il viso senza trucco di Agnese che ti sostiene.
Uno statista avrebbe capito che quella era l’ora di unire non di dividere, di ripartire diversamente.
Quel partito non era forza Italia ma una mescolanza di diverse ideologie, di anime e di idee spesso eterogenee e in conflitto, forse si sarebbe dissolto anche senza di te ma non era il tuo partito personale.
Le ragioni di chi se ne andato certo non erano nobili ma non erano nobili neanche le intenzioni di chi è rimasto. E ogni tanto un gesto nobile un sussulto in politica ci vuole, non fosse altro per ridare speranza a chi l’ha perduta.
Pensavamo che almeno ti saresti guardato intorno, sceso sul campo di battaglia tra i soldati della trincea, in mezzo ai riferimenti veri che combattono sempre più soli sui territori.
Ma niente, noi da quaggiu vi abbiamo visto imborghesiti, arroganti, lontani da tutto questo, abbiamo assistito alle vostre beghe alle vostre lotte per il potere, ai vostri commissari, alla lotte fra fazioni, all’epurazione del dissenso, al recupero dei rottami politici, dei delfini e abbiamo pensato che ai cerchi magici ai gigli noi preferivamo ancora la Rosy Bindi che da nobildonna della politica con te non si è neanche presentata ad una elezione alla quale probabilmente non sarebbe stata neanche nominata.
Nominata si ..perchè nella tua legge elettorale senza nomina non c’era spazio per nessuno ed è stata la goccia che ha fatto traboccare tutti vasi.
Essere opposizione alla fine ha le sue soddisfazioni, te lo dice una che la fa, siedi in quel senato che volevi abolire e contribuisci a fare in modo che nonostante questa sconfitta, Mattarella riesca a mettere insieme il miglior governo possibile, magari riuscendo a fare a meno dei voti di Salvini. Aiuta a ricostruire un partito e una idea politica che ci renda la speranza e l’orgoglio di una appartenenza perché non basta aderire al gruppo socialista in Europa per dirsi tali …… Con affetto.
Consigliere di opposizione al comune di Solofra
Agata Tarantino