Solofra. Bypassano l’impianto di depurazione, usano acqua inquinata al tetracloroetilene, sequestrata conceria
Violazioni in materia ambientale e lavoratori privi di regolare assunzione: questo è lo scenario emerso da una serie di controlli effettuati dai Carabinieri della Stazione di Solofra agli ordini del luogotenente Giuseppe Friscuolo, a due opifici della Città Conciaria la settimana scorsa.
L’attività rientra nell’ambito di un controllo ad ampio spettro disposto dal Comando Provinciale Carabinieri di Avellino, finalizzato alla tutela della legalità nella sempre delicata materia ambientale e della sicurezza sui luoghi di lavoro, ancora troppo sovente scenari di incidenti le cui conseguenze sono rese maggiormente tristi dal fatto che il più delle volte risultano corollario del mancato rispetto alle normative vigenti.
All’esito delle verifiche, condotte unitamente a personale dell’Ispettorato del Lavoro e dell’ARPAC di Avellino, è scattata la denuncia in stato di libertà alla Procura della Repubblica di Avellino, a carico di due imprenditori conciari ritenuti responsabili, in concorso, di aver:
- effettuato attività di recupero di rifiuti speciali non pericolosi, derivanti dal ciclo dell’attività di concia delle pelli, in assenza della prescritta autorizzazione, iscrizione o comunicazione;
- predisposto e o comunque utilizzato un dispositivo (composto da elettrovalvole, pompe di sollevamento ed immersione, quadro elettrico) che consentiva di bypassare l’impianto di depurazione comunale;
- effettuato attività di trattamento di rifiuti speciali liquidi (acqua contaminata da tetracloroetilene ed immessa nel ciclo di produzione), in assenza di autorizzazione.
Alla luce delle evidenze emerse, i Carabinieri procedevano al sequestro dei locali e delle attrezzature costituenti il predetto congegno ed un pozzo per l’approvvigionamento idrico.
All’esito delle attività è stato adottato un provvedimento di sospensione di una delle due attività imprenditoriali che impiegava esclusivamente 4 lavoratori, risultati tutti non regolarmente assunti.
Anche in mattinata gli uomini dell’arma sono intervenuti all’esterno dello stesso opificio industriale, perche dal tombino fuoriusciva una grande quantità d’acqua di lavorazione. Chiamati gli addetti del Codiso e del comune che constatavano che il pozzetto a monte della fognatura comunale era otturato e le acque di lavorazione tracimavano finendo sulla strada. Chiamata l’azienda di espurgo per liberare le tubature e portare il tutto alla normalità.
Ricordiamo che alcuni anni fa, proprio dalla stessa azienda si ebbe un problema alle vasche che si riversarono in strada una grande quantità d’acqua di lavorazione di colore blu, finendo finanche in diversi appezzamenti di terreno al di la dell’autostrada. L’intervento dell’Arpac fece mettere sotto sequestro i campi, togliendo di fatto ai proprietari l’uso della coltivazione e la perdita dei prodotti gia coltivati.