Ospedale Landolfi, Mercoledì una delegazione incontra il ministro Speranza, Vignola contestato dalla folla.
Solofra ha manifestato per difendere il Pronto soccorso dell’ospedale Landolfi, schierandosi con il Sindaco Michele Vignola. La città di Solofra si è schierata con lui, sommergendo le numerose rappresentanze politiche e sociali che pure non hanno fatto mancare il proprio appoggio alla battaglia contro il piano di rimodulazione del presidio ospedaliero ‘Agostino Landolfi’, che dal primo ottobre 2018 fa ormai parte dell’Azienda Ospedaliera San Giuseppe Moscati. La scena è stata solo del Sindaco Michele Vignola, che sul palco è stato l’unica a prendere la parola e l’unico a subire le proteste e i fischi di molti partecipanti che non ne hanno apprezzato il modo in cui ha trattato il problema “Landolfi” in tutti questi anni. Intanto Mercoledi 30 giugno ci sarà un incontro al ministero della Salute organizzato dai consiglieri comunali Gaetano De Maio e Gabriele Buonanno per trovare una soluzione per non far chiudere il pronto soccorso. All’incontro organizzato dal deputato Federico Conte, parteciperà anche il consigliere regionale Livio Petitto e ovviamente il primo cittadino Michele Vignola.
Tanti gli aderenti alla manifestazione venuti da Avellino, dalla Valle del Sabato, dell’Irno e dall’Alto Sarno.
Solofra si è fermata per il difendere il suo Pronto soccorso per chiedere la modifica della delibera di giunta regionale della Campania n.201 del 19 maggio 2021 con cui il Pronto soccorso è stato rimodulato come punto di primo intervento. Il Sindaco di Solofra, Michele Vignola durante il suo intervento alla manifestazione per il Pronto Soccorso del Landolfi ha evidenziato di essere “pronto al confronto in Regione e con il Ministero -ha detto- andiamo avanti”. Il primo cittadino di Solofra ha poi ricordato le tappe del percorso che hanno portato il Landolfi dall’Asl di Avellino all’Azienda Moscati, spiegando che le ragioni della rivendicazione possono essere comprese. Vignola ha sottolineato che il piano di rimodulazione prevede la possibilità di ospitare 108 posti letto nel nuovo Landolfi, ricordando che nel programma ci sono Lungodegenza, riabilitazione, la medicina del lavoro, il Day Surgery, il polo ambulatoriale e il Day Hospital. Vignola ha ricordato che questi obiettivi li ha proposti in questi anni lui prima all’Asl di Avellino e poi al Moscati. Ora, ha sottolineato, si tratta di evitare la chiusura del pronto soccorso, spiegando che la sua funzione va oltre il contesto locale, riguarda gli equilibri dell’intera provincia. Il Sindaco ha auspicato l’apertura di una discussione con la Regione Campania dopo questa, che ha definito una “prova di democrazia”. Ritiene che le condizioni ci siano. “Quando è stato approvato il Piano Ospedaliero il Landolfi e il suo Pronto soccorso erano contemplati come funzioni permanenti”. Obiettivo è di difendere il presidio in tutte le sedi. Subito con la Regione Campania e, eventualmente a Roma in sede ministeriale. Davanti allo spiazzo gremita a Solofra, il Sindaco Michele Vignola ha promesso equilibrio nella battaglia, ma fermezza nel portare a termine quella che ha definito una battaglia della gente che non ha colore politico. Massiccia la presenza di rappresentanze istituzionali e sociali, cittadini, sindaci. Si è notata la mancanza del primo cittadino di Montoro Girolamo Giaquinto.
Presenti invece i sindaci: Gianluca Festa di Avellino; Rino Ricciardelli di Santa Paolina; Luigi Cella di Salza Irpina; Michele Boccia di San Michele di Serino; Antonio Cardillo di Torre Le Nocelle; Pasquale Nazzaro di San Potito Ultra; Francesco Gismondi di Calvanico (SA); Antonio Rescigno di Bracigliano (SA); il Presidente della Comunità Montana Irno Solofrana Luigi De Nisco, sindaco di Venticano; Dario Fiore di Cesinali; Teodoro Boccuzzi di San Mango sul Calore; Maria Teresa Fontanella di Sorbo Serpico; Ernesto Urciuoli di Aiello del Sabato; Antonio Ferullo di Parolise; Ottaviano Vistocco di Santa Lucia di Serino, Generoso Moccia di Castelvetere sul Calore, Vito Pelosi di Serino. Presenti anche i consiglieri regionali Vincenzo Ciampi e Livio Petitto. Era evidente la rabbia e i malumori tra i partecipanti che hanno espresso ai microfoni della nostra web tv il loro disappunto verso una politica cieca e sorda agli appelli di un intero comprensorio. “Io sono stata salvata due volte da questo pronto soccorso” grida una signora, ora se mi succede qualcosa ho paura per la mia vita. Rincara la dose un signore che facendo vedere un cartello gridava, “ci avete preso in giro per troppo tempo, ora i responsabili si devono dimettere tutti”. Grande impegno anche da parte delle aziende che hanno chiuso i battenti alle 16:00 per permettere ai lavoratori di manifestare per un loro diritto, quello di essere tutelati in casi di incidenti. Insomma una serrata per far capire ai politici la compattezza di una classe di lavoratori e industriali che non vogliono perdere il diritto alla salute. Insieme al comitato si sono schierati i sindacati, moltissimi gruppi consiliari dell’intero territorio, associazioni e partiti.