Screening del colon retto, il mancato accordo ASL, Federfarma manda in confusione 50.000 utenti
L’ASL di Avellino ha inviato a tutti i cittadini di età compresa tra i 50 ed i 74 anni , circa 50.000, a sottoporsi al test gratuito di screening del cancro al colon. Quest’anno però, rispetto agli anni precedenti, qualcosa è andato storto poiché diversi cittadini si sono lamentati di essersi recati presso le farmacie presenti sul territorio per poter ritirare il kit e, con grande sorpresa, carta alla mano, hanno ricevuto la risposta di ripassare poiché i kit erano terminati, oppure addirittura a settembre poiché l’iniziativa era stata rimandata. Dopo varie telefonate pervenute alla nostra redazione da parte degli utenti, abbiamo avviata una piccola inchiesta con l’intento di verificare la problematica. Ci siamo recarti presso alcune farmacie la settimana scorsa, ovviamente presentando l’invito dell’ASL. La prima tappa è stata a Piano, ove ci hanno detto di conservare la lettera e di riportarla nel mese di settembre, la motivazione a detta dell’operatore lo spostamento della data. Dopo alcuni giorni ci siamo recati in un’altra farmacia, con la stessa lettera, questa volta a Torchiati dove, la professionaista ci ha comunicato che i kit erano stati esauriti e ci ha suggerito di ripassare la settimana successiva. Un riscontro positivo, invece, lo abbiamo avuto da parte della farmacia della frazione Borgo, dove immediatamente era possibile ritirare il kit. A questo punto abbiamo interpellato l’ASL di Avellino che ha dirottato la nostra telefonata al centro di screening, ubicato nell’ospedale Landolfi di Solofra. Durante la telefonata abbiamo avuto modo di parlare con un’addetta, una delle cinque operatrici che lavora all’interno dello stesso centro, e ci ha illustrato in maniera minuziosa come si svolge l’intero servizio. Una vettura dell’Asl passa ogni settimana, nel caso specifico di Montoro il venerdi, dove l’operatore deposita le provette vuote e ritira quelle da analizzare. In ogni modo le farmacie che terminano il kit possono chiamare in ogni momento per riceverne altri. Intanto l’addetta ci assicura che il kit, proprio per venire incontro ai cittadini è reperibile nella farmacia dell’ASL di Avellino e in quella dell’ospedale Landolfi di Solofra.
Non contenti, abbiamo intepellato telefonicamente le farmacie di Solofra. La Farmacia De Chiara, la prima interpellata ci ha risposto positivamente, basta presentare la lettera e ritirare il kit.
Farmacia De Cristofaro ha risposto di non averne e ci ha consigliato di recarci direttamente in ospedale.
A questo punto l’ultima telefonata l’abbiamo fatta al presidente della Federfarma di Avellino, dottor Mario Flovilla, che da subito ci ha evidenziato il problema e la sua soluzione: “Noi farmacisti per 20 anni abbiamo dato il nostro apporto ad una iniziativa lodevole, ora con le nuove norme sulla privacy non possiamo gestire senza avere un protocollo d’intesa, senza avere una piattaforma. Circa venti giorni fa in una riunione abbiamo ribadito la nostra disponibilità a collaborare, ma seguendo e firmando un protocollo, come quello fatto dalla federfarma Napoli con l’Asl di Napoli 1. Questo lo abbiamo portato all’Asl di Avellino ribadento che era l’unica possibilità di operare nel pieno rispetto della legge e nella trasparenza”. Il presidente rimarca anche il fatto che lo screening è partito senza avere prima un confronto con la Federfarma Avellino. “Si è dato per scontato la nostra adesione e si è partiti inviandoci una asemplice lettera, e devo dire, senza fare polemiche, neanche su carta intestata. Oggi (ndr) abbiamo inviato una lettera a tutti i federati di sospendere qualsiasi collaborazione in attesa di una risposta dell’Asl in merito al protocollo che gli abbiamo sottoposto. L’Asl, dal canto suo ha emanato una disposizione ai loro farmacisti interni per distribuire i kit; se sono capaci lo facessero.
L’altra cosa che non capisco e perchè lo screening è partito alla fine di giugno quando si sa che il 50% delle farmacie è chiusa per ferie”. Ora non resta che aspettare se l’Asl Avellino sia disposta a firmare il protocollo d’intesa e ad accettare di pagare 5,16 euro per un totale massimo di circa 250.000 euro, come ha fatto l’Asl Napoli1, per ogni prestazione informatica e la consegna del kit ai pazienti da parte delle farmacie, ovviamente il tutto se avverà, non prima di settembre.
Gianni Gaeta